La cerimonia di adozione per l’arrivo di una figlia, di un figlio in famiglia è sempre un momento di gioia e cambiamento; quando poi quel figlio arriva da terre lontane, l’esperienza diventa un’affascinante fusione di culture e cuori. Diventare famiglia attraverso l’adozione è un percorso che può essere complesso e molto lungo, ma di certo, sempre entusiasmante. E non è solo un atto di amore, ma anche un’opportunità per arricchire le vite di tutti i membri della famiglia e per promuovere l’inclusione e la diversità.
L’adozione come viaggio di scoperta reciproca
L’atto stesso dell’adozione rappresenta un profondo impegno a condividere la vita con un’anima che proviene da una realtà completamente diversa. I genitori che aprono le braccia a un figlio che arriva attraverso l’adozione, intraprendono un viaggio di scoperta reciproca, imparando insieme e crescendo attraverso le sfide e le gioie che questa nuova realtà porta con sé. Questo processo di apprendimento è un’occasione preziosa per ogni componente della famiglia per imparare qualcosa sulle diverse culture, le differenti tradizioni e le storie di vita di ciascuno dei membri rafforzando così la comprensione e il rispetto per la pluralità del mondo.
Celebrare la nascita di una nuova famiglia
Celebrare il benvenuto di un figlio che arriva attraverso l’adozione, nazionale o internazionale che sia, è celebrare anche la nascita di una nuova famiglia; una famiglia colorata, aperta al cambiamento e disposta ad accogliere e a comprendere le esigenze e le peculiarità di ciascuno dei componenti della famiglia. Celebrare una cerimonia di adozione laico-umanista che coinvolga una famiglia così composta non è solo una celebrazione familiare, ma anche un messaggio che va oltre le mura domestiche. Dimostra che l’amore può abbattere le barriere culturali e geografiche, aprendo la strada a nuove relazioni basate sull’accettazione e l’empatia. Questo atto di inclusione si diffonde nell’ambiente circostante, ispirando la comunità a considerare il valore di un mondo interconnesso e variegato.
Creare un legame indissolubile e rafforzare la propria identità
Per il bambino adottato, questa cerimonia di adozione non solo convalida il suo status di membro a pieno titolo della famiglia, ma rafforza anche la sua identità. Il bambino può essere ispirato a esplorare il proprio passato, a connettersi con le radici del proprio paese natale e a imparare ad apprezzare l’eredità culturale che gli è stata donata. Questa celebrazione diventa un punto di partenza per un viaggio di auto-scoperta e un senso di appartenenza autentica.
Inoltre, questa cerimonia di adozione crea un legame indissolubile tra i membri della famiglia, gettando le basi per un futuro basato sulla fiducia, la comprensione e il sostegno reciproco. I genitori e i fratelli non solo estendono le braccia in un abbraccio di amore, ma diventano anche compagni di viaggio, guide e mentori nell’esplorazione della propria identità culturale e personale.
La cerimonia di adozione come testimonianza universale d’amore incondizionato
Nel mondo sempre più globale in cui viviamo, la celebrazione di un’adozione così significativa assume una rilevanza universale. Ci ricorda che l’amore può superare le differenze, che l’adozione è un atto di coraggio e che l’arricchimento culturale può creare ponti verso un futuro più inclusivo e armonioso. Questa cerimonia diventa una testimonianza tangibile della capacità dell’umanità di abbracciare e celebrare la diversità, nutrendo una speranza luminosa per le generazioni future.
La mia esperienza di madre adottiva e di celebrante laico-umanista
Nella mia esperienza di celebrante laico-umanista, e anche di madre adottiva, mettermi a disposizione per celebrare una cerimonia di adozione che abbia come protagonista una famiglia che si è formata attraverso il percorso dell’adozione è un momento molto delicato e coinvolgente. Proprio in tali occasioni sento e percepisco in modo chiaro quanto sia importante il ruolo di queste famiglie e anche il mio, in veste di celebrante laico-umanista, nel momento in cui mi metto a disposizione per celebrare il loro incontro, dare il benvenuto al nuovo componente della famiglia e raccontare la loro storia.
Raccontare le storie di vita dei nostri figli adottivi: un compito delicato
Spesso i bambini e le bambine che arrivano in adozione hanno storie non facili nel loro passato e, già dalla più tenera età, si trovano a dover portare sulle spalle uno zainetto pieno di dolore, abbandono, se non addirittura, pieno di esperienza di violenza. Diventa quindi fondamentale accoglierli in famiglia e presso la comunità di riferimento con tutta l’attenzione e la delicatezza che tali situazioni necessitano. È necessario scegliere con estrema cura le parole, i gesti e anche il tono di voce e la prossemica con cui si racconta la storia della nuova famiglia e ne si celebra la nascita. Ogni dettaglio va pensato con attenzione e con la consapevolezza che tutte le figlie e tutti i figli sono da trattare con cura, ma ci sono figlie e figli che, proprio per quello che hanno passato e per la loro storia, hanno bisogno di parole ancora più speciali e di una ancora più speciale delicatezza.
Conoscere e scrivere la storia di vita della nuova famiglia: i miei libri dedicati ai miei figli
Sono molto orgogliosa di essere madre adottiva di due figli: una figlia arrivata in adozione nazionale, e che ora ha diciannove anni, e di un figlio nato in India e che ora ha tredici anni. I miei figli e il percorso per arrivare a loro mi hanno insegnato tantissimo. Il desiderio di diventare celebrante laico-umanista è nato anche grazie a loro, perchè è stato proprio per accogliere loro e per trovare le parole giuste per farli sentire davvero “a casa”, ho imparato nuovi linguaggi, ho studiato le criticità del percorso adottivo e ho sviluppato strategie e approcci dedicati ad affrontare, e poi a raccontare, le loro storie. Da queste esperienze meravigliose sono nati anche due libri, che ho dedicato rispettivamente alla primogenita e poi al fratellino arrivato sette anni dopo: “Progetto Aranjuez. Diario di bordo di una madre adottiva” https://www.paolaminussi.com/progetto-aranjuez-seconda-edizione/ e “Canto a tre voci. Il primo raggio di sole” https://www.paolaminussi.com/il-primo-raggio-di-sole/.
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Se desiderate saperne di più, se vi piacerebbe celebrare l’arrivo di un nuovo componente della vostra famiglia in modo unico e speciale con una cerimonia di benvenuto laico-umanista, non esitate a scrivermi un messaggio whatsapp: sarò felice di fornirvi tutte le informazioni e cominciare a pensare insieme come celebrare l’arrivo di vostro figlio, di vostra figlia, celebrando anche la nascita di una mamma, di un papà e di una nuova famiglia!
Insieme possiamo rendere il mondo un luogo migliore, più accogliente e colorato!