È un giorno di splendido sole sul lago di Como, quando Pietro e Nadia, due anime affini provenienti da culture diverse, si uniscono in matrimonio nella splendida Villa Parravicini. In veste di loro celebrante, ho il piacere e l’onore di celebrare questa loro unione e di raccontare ai numerosi ospiti la loro storia d’amore, una storia d’amore sbocciata tra i banchi dell’università, nella città di Heidelberg. Questo è un matrimonio speciale, un matrimonio laico che unisce le vite, le storie e le culture dei rispettivi sposi, in un’armonia multiculturale.
Un matrimonio laico in tre lingue
Mentre gli ospiti si radunano nel giardino della villa, il suono delle risate e delle conversazioni riecheggia nell’aria. C’è grande emozione nell’attesa degli sposi e la curiosità per l’abito della sposa è, come da tradizione, altissima. Ogni dettaglio del matrimonio è stato curato con la massima cura. Nadia e Pietro hanno voluto una cerimonia che raccontasse il loro primo incontro e lo sbocciare della loro storia d’amore con dovizia di particolari e, soprattutto, in tre differenti lingue, poiché le rispettive famiglie d’origine e gli invitati provengono da tutto il mondo. Grande attenzione è stata riservata all’allestimento del Rito della Luce, che gli sposi hanno scelto, su mio suggerimento, per dare un tocco di magia in più al momento che segue lo scambio delle promesse nuziali e degli anelli. Come celebrante ho suggerito loro la disposizione delle candele e ho dato loro qualche piccolo, ma importante, consiglio su come allestirle.
L’importanza della location nel matrimonio laico
La cerimonia si svolge all’aperto, nel suggestivo parco della villa, per cui è fondamentale collocare le candele in candelabri che possano riparare la fiamma dal vento; è sufficiente una leggera brezza per spegnere la fiamma e questo è assolutamente da evitare. Abbiamo quindi scelto insieme dei candelabri cilindrici di vetro che proteggano la fiamma e ci garantiscano l’ardere della fiammella per tutta la durata della cerimonia e, soprattutto, al momento dell’accensione della candela più importante, quella bianca, posta al centro del tavolino in mezzo alle due candele che rappresentano lo sposo e la sposa. Al momento cruciale, tale candela sarà accesa da entrambe queste candele, una verde per lo sposo e una gialla per la sposa, a simboleggiare la luce che i due innamorati porteranno l’uno nella vita dell’altra.
La musica da inizio al matrimonio laico
La cerimonia inizia con la musica di un quartetto d’archi, ensemble scelto dalla coppia per sottolineare i momenti più romantici della cerimonia. In veste di celebrante, e anche di musicista, quale sono, ho precedentemente concordato con i musicisti ogni brano e ogni durata degli interventi musicali che faranno da tappeto sonoro ai passi della cerimonia ed è stata mia cura allestire la posizione del quartetto in posizione strategica, alla mia destra, per mantenere sempre un costante contatto visivo con il primo violino. La flessibilità e la prontezza nell’allungare o nell’accorciare la durata dei vari brani nei diversi momenti della cerimonia è un requisito prezioso per rendere questo momento ancora più coinvolgente ed emozionante.
Il mio impegno come Celebrante laico-umanista
Arrivo in location due ore prima dell’inizio della cerimonia, per effettuare la prova microfono, per coordinarmi con i musicisti, i fotografi e la wedding planner. Non è mia abitudine vedere gli sposi prima della cerimonia, proprio per lasciarli tranquilli e nella calma più totale, considerato il carico emotivo del momento, ma, a volte, capita che siano loro a venirmi incontro per un saluto di incoraggiamento e, magari, anche per un abbraccio e così, infatti, avviene con Pietro e Nadia, con i quali si è creata una sintonia e un affiatamento particolari.
L’ingresso degli sposi
Al momento dell’ingresso dello sposo, gli ospiti si alzano per accoglierlo e per fargli sentire tutto il loro affetto; lo sposo, Pietro, italiano nativo di Mantova, con origini radicate nella tradizione culturale e artistica del suo Paese, incede emozionato al braccio della madre. Indossa un elegante abito blu scuro con gilet grigio, molto elegante, che riflette la sua personalità affabile e gentile. Poi arriva la sposa: Nadia, una donna di origine bosniaca, di grande bellezza e fascino. Indossa un abito bianco, impreziosito da un grande fiocco di stoffa sotto lo scollo; il bouquet nuziale è semplice e composto con rose bianche e altri fiori gialli e verdi, i tre colori scelti per il matrimonio laico: giallo verde e bianco.
Dopo tanti mesi di preparazione, vedere Pietro e Nadia, così felici e radiosi, l’uno davanti all’altra per pronunciare il fatidico “Sì, lo voglio” è per me una gioia immensa.
Il cuore del matrimonio laico: la storia d’amore di Nadia & Pietro
Come celebrante laico-umanista, ho preparato un discorso che onora l’unione di Pietro e Nadia, riconoscendo la loro diversità culturale e celebrandola come una forza che arricchisce la loro vita insieme. La cerimonia si svolge in tre lingue diverse, italiano, tedesco e inglese, per assicurarsi che tutti gli ospiti possano comprendere il significato profondo di questo matrimonio laico poliglotta e multiculturale. Il cuore della cerimonia è la storia d’amore di Nadia e Pietro, che racconto con il giusto tocco di romanticismo e di umorismo, proprio come mi è stato chiesto dalla coppia.
Davanti a un arco di fiori gialli, bianchi e verdi, i colori scelti dagli sposi come leitmotiv del matrimonio laico, colori che rappresentano l’unione delle loro culture, Pietro e Nadia si scambiano voti toccanti e promesse d’amore, scritte di proprio pugno. Ogni parola pronunciata è intrisa di emozione e riesce a trasmettere l’immenso amore che provano l’uno per l’altra. Gli ospiti restano rapiti dall’intensità e dalla bellezza di quel momento.
Un ospite speciale a consegnare le fedi nuziali: Ginger
Anche la consegna delle fedi nuziali riserva agli sposi e a tutti i presenti una inaspettata sorpresa e una carica di allegria contagiosa: a portare gli anelli a Pietro e Nadia è infatti il loro cucciolo a quattro zampe, Ginger, un barboncino dal pelo rossiccio che, munito di papillon verde ce di zainetto porta-anelli sulla schiena, fa il proprio trionfale ingresso nel sentiero che porta alla postazione della cerimonia. Il balzo che il cagnolino compie per saltare in braccio a Pietro e Nadia resterà una delle immagini più buffe e commoventi di tutta la giornata.
Il Rito della Luce
E dopo i voti, ecco il momento tanto atteso: l’atto simbolico dell’accensione delle candele. Insieme, Pietro e Nadia prendono una candela ciascuno e la accendono dalla fiamma centrale, simboleggiando così l’unione delle loro anime e la creazione di una nuova famiglia. Poi, insieme, posano le candele accese nei rispettivi portacandele, circondandole di luce e speranza. A fare da colonna sonora a questo momento così emozionante della cerimonia è il quartetto d’archi che esegue una composizione di Astor Piazzolla, elegante, raffinata e, allo stesso tempo, carica di colore e di passione.
“E ora lo sposo può baciare la sposa!”
La cerimonia si conclude con la proclamazione e con la classica, ma irrinunciabile, formula: “E ora lo sposo può baciare la sposa!” frase che fa andare in visibilio, tra applausi e lacrime, tutti i partecipanti a questa celebrazione di nozze, momento di gioia profonda e condivisa. L’applauso più fragoroso avviene nel momento in cui Pietro e Nadia si scambiano il primo bacio, il primo bacio da marito e moglie.
Amor vincit omnia
Il matrimonio laico-umanista di Pietro e Nadia a Villa Parravicini sul lago di Como è stato un evento senza precedenti. Ha dimostrato che l’amore può superare le barriere culturali e linguistiche, unendo le persone nel rispetto reciproco e nella comprensione.
Io, come celebrante laico-umanista, sono stata orgogliosa e onorata di avere l’opportunità di celebrare il matrimonio di Nadia e Pietro e di rendermi, in qualche modo, ponte tra due culture che si arricchiscono nel loro incontro, ogni giorno di più.
L’amore non conosce confini
Il matrimonio laico-umanista di Pietro e Nadia rimarrà per sempre un ricordo prezioso, un simbolo di unità, diversità e amore incondizionato. Attraverso la loro storia, ci insegnano che l’amore non conosce confini e che l’unione di culture diverse può creare una bellezza unica e potente.
I ricordi di quel giorno indimenticabile vivranno per sempre nei cuori di Pietro e Nadia e di tutti coloro che hanno avuto la fortuna di essere presenti.
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In veste di celebrante laico-umanista dedico la massima cura a raccontare la storia dei miei sposi nel modo più autentico e personalizzato, cogliendo il tono e il mood che la coppia desidera per il giorno più bello.
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